Traveling Alone (Hitori tabi, ISHIBASHI Yūho, 2024
Asian Film Festival 8 – 16 aprile 2025
di Davide Morello
La regista Ishibashi Yūho presenta a Busan Traveling Alone, suo terzo film dopo Sayounara del 2018 e When Morning Comes, I Feel Empty del 2022 che ha vinto il Japan Cuts Award all’Asian Film Festival di Osaka.
Misaki ha lavorato per dieci anni a Tokyo e torna dalla sua famiglia in provincia. Qui ritrova anche i vecchi amici, ma scopre che il suo ragazzo e primo amore del liceo è morto in un incidente. Si erano conosciuti in biblioteca quando lui, con gli auricolari ascoltava la lirica che ha fatto sentire anche a lei, quando lo ha avvicinato. Questo gesto di condivisione della musica diventa un rituale fra i due e un bel ricordo della relazione. Motivo che si ripropone, visto che troverà nella casa dei genitori, nei suoi vecchi cassetti, proprio una registrazione di quei brani che mai ascolterà e che neanche lo spettatore avrà occasione di sentire.
Una vicenda piuttosto semplice che procede alternando passato e presente con un gusto per la ripetizione e la variazione, che ha dello straniante, nella recitazione come nelle scelte della messa in scena, nei dialoghi e nei cambi di registro, i quali ruotano intorno a un concetto di assenza, di vuoto, che sono aspetti tematici quanto stilistici del film.
Innanzitutto a mancare è Ogino di cui si celebra il ricordo. Simbolicamente l’assenza è quella della musica, che da giovani i due ascoltano insieme, ma anche quella registrata su un MD, strumento di lettura obsoleto che la protagonista non riesce a trovare in nessun negozio. Qui il tono, prevalentemente drammatico, si fa ironico. Metaforicamente, il suono viene a mancare quando le voci si dissolvono, come in uno svenimento, quando Misaki è al bancone del locale in cui festeggia il ritrovo con le amiche e sente discutere due donne della morte di Ogino. Nella vita è single, quando la sorella più giovane è in procinto di sposarsi. Incontra un vecchio amico che la corteggia e nell’attimo in cui sta per concedersi, si ritrae, rinunciando ad una relazione intima; ricorda il suo amore in lacrime sotto la pioggia, in un attimo struggente, e ad una osservazione dell’uomo esplode a ridere.
L’approfondimento psicologico della protagonista interpretata da Rei Okamoto, già protagonista di Tea Friend di Sotoyama Bunji del 2023, è di rilevante importanza in un dramma dalla fotografia curata. Il prologo e l’epilogo incorniciano il film con fluide inquadrature in movimento che contrastano con la staticità dominante: il frame-stop è simulato in attimi di pausa e dilatazione temporale, come a rimarcare uno smarrimento e una costante esitazione, nei dialoghi quanto nelle solitarie passeggiate notturne.
Titolo originale: ひとりたび (Hitori tabi); regia: Ishibashi Yūho; sceneggiatura: Naho Kamimura; fotografia: Rui Seki; musica: Shogo Yamashiro; interpreti: Rei Okamoto (Misaki Ohno), Kouki Osamura (kousuke Fujiwara), Akane Sakanoue (Ayaka Ohno), Kanade Iwata (Keichi Ogino), Airu Ishiyama (Misaki Ohno); produzione: Ippo Inc.; durata: 94′; uscita in Giappone: 3 ottobre 2024.