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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

ANGRY SQUAD: CIVIL SERVANTS AND SEVEN SWINDLERS (Angry Squad Komuin to nananin no sagishi, UEDA Shin’ichirō, 2024)

Far East Film Festival 2025

di Paolo Torino

1-9

Angry Squad è l’opera dal respiro più mainstream nella filmografia di Ueda. La struttura narrativa, infatti, ammicca al famoso I sette Samurai (Kurosawa Akira, 1954), anche se il gruppo di antieroi supera di un solo numero il corrispettivo kurosawiano: ci sono sette truffatori che vogliono farla pagare a un imprenditore e al suo gruppo di “banditi”. In questo scenario è Kumazawa a diventare, suo malgrado, un truffatore/samurai, proprio come il contadino interpretato da Mifune Toshirō. 

Kumazawa, un ispettore dell’ufficio delle imposte, è un uomo ligio al dovere. Allo stesso tempo, però, non ha il coraggio di prendere posizione quando una sua collega viene minacciata per un’azione che non ha mai compiuto da Tachibana, uno spietato evasore fiscale che ha un rapporto d’amicizia di lungo corso con il capo del protagonista. Dopo essere stato umiliato da Tachibana, decide di ricorrere alla vendetta ed è qui che un gruppo di truffatori lo tirerà in ballo con l’inganno, coinvolgendo Kumazawa nell’organizzazione di un colpo in pieno stile stangata (dal film La Stangata, George Roy Hill, 1974) ai danni del capitalista. 

Proprio come gran parte degli heist movie, a partire proprio da La Stangata, c’è una forte componente metacinematografica e Angry Squad non fa certo da eccezione, anzi, talvolta esplicita la sua natura metalinguistica (es. la sequenza in cui tutti sono a teatro fingendo di provare il copione di una pièce) anche attraverso l’utilizzo di alcuni personaggi, come la truffatrice-attrice su tutti. La preparazione del colpo, in genere, coincide con la stesura di una vera e propria sceneggiatura: c’è la divisione dei ruoli, c’è la precisione nel seguire i dialoghi e, soprattutto, c’è il colpo di scena. Quest’ultimo, spesso, non è mai nel copione perché “a volte tocca ingannare anche i propri alleati”, dirà il personaggio interpretato da Okada Masaki. 

Come ogni spettacolo in grado di intrattenere il pubblico, però, è giusto che ci sia anche spazio per l’improvvisazione. Come nella sequenza della partita a biliardo tra Tachibana e Kumazawa, in cui la palla numero nove da mettere in buca diventa non solo una necessità affinché il piano riesca, ma anche motivo di grande tensione poiché per la prima volta, i truffatori, dipendono dallo sbadato ispettore. E chissà che Tachibana non abbia pensato “il suo è culo, la mia è classe!” di fantozziana memoria. 

Angry Squad è la riprova che il cinema di Ueda abbia sfumature politiche importanti. Gli ultimi, gli umiliati, gli emarginati, sono sempre protagonisti delle sue opere e riescono sempre ad avere la rivalsa che meriterebbero. La rabbia viscerale di Kumizawa diventa carburante per uno dei film più riusciti presentato all’ultimo Far East Film Festival.


Titolo originaleアングリースクワッド 公務員と7人の詐欺師 (Angry Squad Komuin to nananin no sagishi); regia: Ueda Shin’ichirō; sceneggiatura: Ueda Shin’ichirō, Iwashita Yuko; fotografia: Yamamoto Shuhei; montaggio: Ehashi Yuta, Ueda Shin’ichirō; interpreti: Uchino Seiyo (Kumazawa), Okada Masaki (Makoto), Kawai Rina (Mochizuki), Yukiyoshi Ozawa (Tachibana); produttori: Ito Chikara; prima uscita giapponese: 22 novembre 2024; durata: 121’.

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