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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

YUKIKO a.k.a. (id., KUSABA Naoya, 2024)

Nippon Connection 2025

 

di Claudia Bertolé

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Musica rap che ‘ospita’ il disagio di una mite insegnante, al posto di situazioni estreme lo sfogo per la  stanchezza, per le ansie, e tutte le perplessità di una donna come tante, che si sente ingabbiata in schemi che la soffocano. Funziona: Yukiko a.k.a. è il racconto, spesso in strofe ritmate, di un percorso di ricerca, quasi di una rivoluzione personale, che emoziona e convince.

Yukiko è una giovane insegnante delle elementari, ha un fidanzato intenzionato a sposarla, un padre con il quale ha un buon rapporto. Insomma una vita tranquilla che sembra scorrere su binari prevedibili. Yukiko però ha bisogno di capire quale sia la direzione che vuole effettivamente percorrere nella propria esistenza e per farlo affida le ansie, le riflessioni e le speranze alla propria passione: il mondo dell’hip-hop. Rappare diventa la via per affrontare le insicurezze e scoprire la vera se stessa, senza condizionamenti.

Yukiko a.k.a., film vincitore del premio della giuria nella sezione Nippon Visions del festival di Francoforte arrivato alla 25esima edizione, sfiora il mondo della scuola e le sue dinamiche (così come un altro lavoro presentato al festival, Principal Examination di Sakō Dai) per approdare nell’universo più personale delle scelte e delle relazioni. 

Il giovanissimo regista Kusaba Naoya (classe 1991) che si era già fatto notare al Pia Film Festival del 2019, esordisce con un lungometraggio la cui storia ruota attorno alla figura di una protagonista che si muove tra diversi mondi e proprio queste ‘trasmigrazioni’ le permettono di definire la propria essenza. Innanzitutto la ragazza abita lo spazio delle regole e delle convenzioni: la struttura scolastica da un lato e il fidanzato, insegnante anche lui, che non è contento delle sue esternazioni rappate, dall’altra. Poi c’è lo spazio liminale del parco di notte, dove Yukiko incontra altri aspiranti rapper e inserisce nelle strofe il proprio disagio in relazione a quelle convenzioni che è costretta a subire. Kusaba, grazie anche alla convincente interpretazione di Yamashita Rio, ritrae con sensibilità una donna all’apparenza mite e tranquilla, ma al tempo stesso complessa che non ha paura di affrontare e decidere (e tra il fidanzato e la musica rap per lei la scelta sarà scontata). Delicato anche il rapporto con il padre—un volto senz’altro noto, Ishibashi Ryō, per essere stato il protagonista di Audition (Ōdishon, 1999) di Miike Takashi—e con i suoi piccoli studenti, in particolare con il bambino che si è rintanato in casa, giovanissimo hikikomori, anche lui preda delle proprie insicurezze, e che lei va di frequente a trovare per convincerlo a tornare a scuola. Yukiko affronta con fermezza le proprie battaglie, che siano le decisioni della vita di tutti i giorni o la guerriglia metaforica di un contest che, anche se sconfitti, insegna a crescere. La musica rap è un elemento determinante del film, attraversa tutta la storia e accompagna la protagonista, dal parco al contest fino al momento condiviso con il piccolo pianista che ha infine deciso di uscire dal proprio guscio, una delle sequenze più toccanti del film. 

 

Titolo originale: 雪子 a.k.a; sceneggiatura: Suzuki Ayako; regia: Kusaba Naoya; fotografia:Teramoto Shintarō; musica: GuruConnect; interpreti: Yamashita Rio (Yukiko), Higuchi Hina (Riko), Urabe Fusako (Mika), Ishibashi Ryō (padre di Yukiko), Watanabe Daichi (Kōdai); produttori: Iwamura Shū, Seki Kazuki; prima uscita Giappone: 25 gennaio 2025; durata: 98’.

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