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Darling wa gaikokujin

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Darling wa gaikokujin (ダーリンは外国人, My darling is a foreigner), regia: Ue Kazuaki; soggetto: dall’omonimo manga di Oguri Saori; sceneggiatura: Oshima Satomi; interpreti: Inoue Mao, Jonathan Kerr, Ootake Shinobu, Kunimura Jun, Kuninaka Ryoko, Toda Naho. 100’, 10 aprile 2010 – Punteggio ★★
PIA: commenti ***1/2   –   all’uscita dalle sale: 71/100
Darling wa gaikokujin è una fortunatissima serie di manga arrivata in otto anni a tre milioni di copie, con tanto di edizione inglese di alcuni numeri. L’autrice Oguri Saori ha saputo raccontare in maniera accattivante – tra amore e incomprensioni sociolinguistiche – le vicissitudini della sua vita con il marito, l’americano di origini italo-ungheresi Tony Laszlo, al punto da far diventare le sue storie uno dei riferimenti popolari per le  coppie miste.
Inevitabile che tanto successo prima o poi non si traducesse anche in un film. L’esordiente Ue cerca di non cadere nel banale adottando un tono leggero e leggiadro ma non riesce ad andare molto più in là di semplici seppur piacevoli scenette, abusando forse un po’ dell’uso del ralenti. A sua discolpa va detto che il minimalismo delle storie originarie non è certo facile da tradurre in azione. A suo merito il fatto che riesce a trasmettere divertenti sprazzi di relazioni sia tra i componenti della famiglia giapponese sia tra questa e il genero straniero.
La sopravvalutata Mao Inoue non rinnova il successo di Hana yori dango. Ootake Shinobu, da grande attrice qual è, sparge tocchi di umanità nella parte minore della madre della protagonista. La sensuale Toda Naho, anche se si intravvede fuggevolmente, è sempre affascinante. [FP]
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