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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

Sentou shoujo: chi no tekkamen densetsu (Mutant Girls Squad)

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Sentou shoujo: chi no tekkamen densetsu (戦闘少女 血の鉄仮面伝説, Mutant Girls Squad), Regia: Iguchi Noboru, Nishimura Yoshihirou, Sakaguchi Tak; soggetto: Iguchi Noboru; sceneggiatura: Tsugita Jun; interpreti: Sugimoto Yumi, Takayama Yuko, Morita Suzuka. 90′, 22 maggio 2010. 

Punteggio   

PIA: Recensioni del pubblico: 4/5 – All’uscita delle sale: 76/100

Il cinema gore o splatter, è definito da Wikipedia “un sottogenere cinematografico, di solito legato al cinema horror, basato sull’estremo realismo degli effetti speciali, che descrivono lo schizzare del sangue (“to splat”, da cui “splatter”) o la lacerazione dei corpi umani, con conseguente fuoriuscita di interiora. Spesso dal realismo si è passati all’esagerazione, allo scopo di disgustare o anche di far ridere gli spettatori”. Negli anni ’80 alcuni registi hanno tentato di utilizzare il gore in chiave critica, per mostrare la debolezza del corpo umano soprattutto in un momento storico in cui la perfezione fisica e l’edonismo erano considerati simboli di scalata sociale. Peraltro, immagini e tecniche “gore” fanno parte da sempre dell’immaginario visivo giapponese, dai manga ai jidaigeki.
Sebbene non mi sia del tutto chiara la distinzione tra “realismo” ed “esagerazione” a proposito del mostrare la fuoriuscita delle budella, va rilevato che Nishimura e Iguchi, in particolare, si pongono come “capiscuola” di un nuovo filone del gore giapponese, dove l’esagerazione è utilizzata in pura chiave estetica come strumento per un delirio visivo. Non è un caso che Nishimura, il “genio” del gruppo, abbia partecipato a più di 50 film come truccatore o supervisore degli effetti speciali, fra cui vari film di Sono Shion, per poi arrivare a “firmare” cose come Toukyou zankoku keisatsu (Tokyo Gore Police) o Kyuuketsu Shoujo tai Shoujo Furanken (Vampire Girl Versus Frankenstein Girl). Iguchi invece viene da molte regie, fra cui Kataude machine garu (The Machine Girl) e Robogeisha.
Inquadrato così il fenomeno sociologico-cinematografico, del film c’è però ben poco da dire se non che è di una noia mortale per chiunque sappia leggere e scrivere. Piacerà forse agli adolescenti di tutte le età, a giudicare anche dai punteggi dati dal pubblico giapponese. [FP]

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