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SONATINE CLASSICS

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Hanbun no tsuki ga noboru sora (Looking up at the Half-Moon)

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Hanbun no tsuki ga noboru sora (半分の月がのぼる空, Looking up at the Half-Moon). Regia: Fukagawa Yoshihiro; soggetto: dai romanzi di Hashimoto Tsumugu; sceneggiatura: Nishida Masafumi; fotografia: Yasuda Hikaru;  interpreti: Kutsuna Shiori, Ikematsu Sōsuke, Ooizumi Yō, Hamada Mari; durata: 129′; prima: 3 aprile 2010.
Link: Sito ufficialeMark Schilling (Japan Times)
PIA: Commenti: 4/5   All’uscita delle sale: 75/100
Punteggio   

Due diciassettenni sono ricoverati in ospedale per motivi diversi. Yuichi (Ikematsu Sōsuke) soffre di epatite, mentre Rika (Kutsuna Shiori) ha una grave malattia del cuore. Nonostante la profonda diversità – lui spavaldo e insicuro, lei tranquilla e dominatrice – diventano amici e presto l’amicizia diventa amore. Parallelamente, un medico dell’ospedale continua a struggersi sulla morte della moglie che lui stesso ha operato al cuore sei anni prima …
Basata su una serie di romanzi poi diventati manga e ancora drama, la storia può sembrare la quintessenza della banalità ma il tocco di Fukagawa Yoshihiro, che ha già firmato fra l’altro il significativo Ookami shōjo (When the Show Tent Came to My Town), la trasforma in un ritratto di toccante sensibilità. Amore e morte regnano sovrani ma vengono sapentiemente tenuti al volume minimo, come una sorta di basso continuo che più che condizionare, accompagna le varie vicende. La vera storia, infatti è quella dei sentimenti e delle sensazioni impercettibili dei due adolescenti, ripresi nelle loro ansie, incertezze e anche dolci freschezze. Gracili e irruenti al contempo, risultano ai nostri occhi straordinariamente veri.
Le immagini denotano una cura decisamente superiore alla media per questo tipo di film, con una costante attenzione alla scelta di luci e colori morbidi e moderati che bene esprimono gli stati d’animo labili e fuggevoli dei personaggi. Entrambi i giovani attori sono bravi nei rispettivi ruoli, mentre Hamada Mari nella parte della capo infermiera sembra aver smesso, forse anche per esigenze di copione, la sensualità di un tempo. [Franco Picollo]
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