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SONATINE CLASSICS

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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

Yōgashiten koandoru (Patisserie Coin de rue)

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Yōgashiten koandoru (洋菓子店コアンドル, Patisserie Coin de rue). Regia: Fukagawa Yoshihiro. Sceneggiatura: Inagaki Kiyotaka, Fukagawa Yoshihiro, Maeda Hiroko. Fotografia: Yasuda Hikaru. Montaggio: Bando Naoya. Scenografia: Iwaki Namiko.Musica: Hirai Makiko. Interpreti: Aoi Yū, Eguchi Yosuke, Eguchi Noriko, Kaga Mariko, Toda Keiko. Produttori: Hoshino Hideki, Maeda Hiroko, Otaru Hiroshi. Produzione: Asmik Ace. Durata: 115′. Uscita nelle sale giapponesi: 11 febbraio 2011.
PIA:  Commenti: 3,5/5   All’uscita delle sale: 65/100
Punteggio ★★ 
Intorno alla pasticceria “Coin de rue”, un locale di gusto francese di alto livello, ruotano vari personaggi segnati da piccole e grandi sventure della vita. Natsume, la protagonista (Aoi Yū), viene a Tokyo dal profondo sud del paese per cercare quello che lei pensa essere ancora il suo fidanzato, senza aver capito che lui l’aveva lasciata per cercare fortuna nella metropoli. Il ragazzo lavorava come apprendista nella pasticceria e lei capita lì come una furia grezza. Scopre che lui se ne è andato e, senza saper dove andare a sua volta, chiede e ottiene di lavorare come apprendista, insieme alla padrona (Toda Keiko) e a una ostile aiutante (Eguchi Noriko, già apprezzata in Yuriko no aroma). Fra i clienti abituali, ma meglio sarebbe dire gli ospiti fissi, vi sono poi alcune figure con un alone di mistero come una anziana signora molto raffinata (la grande Kaga Mariko) e soprattutto Tomura (Eguchi Yosuke), famoso e severo critico gastronomico. Lentamente tra i vari protagonisti si formano embrioni di relazioni umane e sentimentali (sebbene non amorose). Quando la proprietaria della pasticceria, a seguito di una caduta, sarà ricoverata per un lungo periodo in ospedale con la prospettiva di chiudere il negozio, saranno tutti gli altri che troverano una singolare unità solidale per darle una mano e allo stesso tempo troveranno una ragione per ricominciare a vivere essi stessi.
Il riferimento obbligato è a Kamome shokudo di Ogigami Naoko, anche se Patisserie Coin de rue è sempre un gradino sotto il modello sia in quanto a originalità dei personaggi che per intensità drammatica delle situazioni. Le lavorazioni e i prodotti della pasticceria sono così belli da costituire quasi un personaggio essi stessi. Questo è però anche il loro limite: fanno venir voglia di guardarli anziché di mangiarli. E’ un po’ la cifra del film stesso: più carino che buono. Ciononostante resta un film da non guardare a stomaco vuoto.[Franco Picollo]
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