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Dai giornali giapponesi: “Kagidorobō no mesoddo” di Uchida Kenji (鍵泥棒のメソッド, Key of Life)


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Una trama che non fa capire cosa succederà e una conclusione inaspettata. Il nuovo film di Uchida Kenji che, come già “Unmei janai hito” e “After school”, sorprende ripetutamente gli spettatori, è una commedia brillante e raffinata con un dosaggio perfetto di mistero, suspence e amore.
I protagonisti principali sono tre. Innanzitutto compare Sakurai (Sakai Masato) che aspira a fare l’attore ma non ha la minima speranza di riuscire e vive in povertà. Uscito di casa con il poco denaro che gli resta, al bagno pubblico Sakurai cede a un impulso del momento. Un uomo apparenemente molto ricco (Kagawa Teruyuki) visto di sfuggita nello spogliatoio, scivola e cade a terra. Mentre l’uomo è svenuto per aver battuto la testa, Sakurai scambia le chiavi degli armadietti e porta via il contenuto di quello dell’uomo. Questi si risveglia all’ospedale senza memoria. In realtà egli è un leggendario assassino chiamato Kondō ma dagli effetti personali rimasti nell’armadietto si convince di essere Sakurai.
Del tutto a caso, Sakurai accetta un incarico pericoloso giunto all’indirizzo di Kondō. Come se non bastasse, Kondou, nei panni di Sakurai, inizia ad aspirare seriamente al successo come attore. Con il coinvolgimento anche di Kanae (Hirosue Ryōko), la caporedattrice di una rivista che sta cercando marito e nutre una simpatia per lui, la situazione diventa sempre più intricata.
La storia procede con ritmo scoppiettante. Le situazioni sono inverosimili, le immagini sono deformate per essere di facile comprensione. Questo fatto fa divertire senza limiti grazie al carattere amabile e vivace dei tre protagonisti. Soprattutto, lo spettatore, senza rendersene conto, finisce per non staccare un attimo gli occhi dagli sviluppi della relazione apparentemente perfetta fra Kondō e Kanae che sembra procedere bene ma in realtà non si sviluppa. In breve tempo, i pericoli si avvicinano ai tre, la situazione puzza sempre più di bruciato e si concentra sulla preoccupazione se il matrimonio si farà o no, con il batticuore dello spettatore che aumenta.
Come commedia d’amore è molto affascinante. Tuttavia, a seconda di con chi si è empatici fra i vari personaggi, viene a cambiare il modo con cui si prende il film. Anche visto come elettrizzante storia della maturazione di Sakurai interpretato da Sakai è sicuramente divertente. Quale che sia il punto di vista, ciò che è magnifico è il fatto che pateticità e pesantezza quasi non si fanno sentire. Anche quando vengono dipinti momenti critici c’è un non so che di leggerezza. Uchida questa volta ha creato in maniera grandiosa un tipo di commedia leggera che di questi tempi è difficile incontrare in Giappone, che sorprende gli spettatori e fa sorridere. E’ un peccato che non abbia un’aria disinvolta e spensierata come una screwball comedy di altri tempi ma ciononostante è un congegno a sorpresa sempre intrigante. Se lo si guarda fino alla fine vien da dire istintivamente: “certo che ci sa proprio fare”.
[Onda Yasuko – Yomiuri Shinbun Online 21 settembre 2012 – traduzione libera di Franco Picollo]

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