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Koreeda Hirokazu’s Going My Home – Episode 2 (是枝裕和のゴーイング マイ ホーム 第2話)

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Going my Home – Episodio 2.  Regia e sceneggiatura: Koreeda Hirokazu. Musica: Makihara Noriyuki. Interpreti e personaggi: Abe Hiroshi (Tsuboi Ryota), Yamaguchi Tomoko (Tsuboi Sae), Makita Aju (Tsuboi Moe), Miyazaki Aoi (Shimojima Naho), YOU (Ito Takiko), Yasuda Ken (Ito Kenji), Arai Hirofumi (Sanada Shun), Bakarhythm (Kobayashi Satoru), Natsuyagi Isao (Tsuboi Eisuke), Abe Sadao (Tokunaga Taro), Yoshiyuki Kazuko (Tsuboi Toshiko), Nishida Toshiyuki (Torii Osamu). Produzione: Toyofuku Yoko, Kumagai Kiichi. Durata: 100’. Periodo di trasmissione della serie alla tv giapponese: 9 Ottobre 2012- 18 Dicembre 2012.
Link: Sito ufficialeYoutube (l’intero drama è visibile, diviso in parti e sottotitolato in lingua inglese)

La famiglia di Ryota si trova in questo episodio subito coinvolta da tre avvenimenti: il primo riguarda la piccola Moe, colta in flagrante mentre vende ai compagni di scuola le prelibatezze che sua madre le prepara per pranzo…, il secondo coinvolge lo stesso Ryota, eclissato in ufficio dal successo ottenuto dal suo pupillo Sanada; il terzo è per Sae, scelta da un regista per partecipare ad un film come esperta di cucina. La prima questione fa si che la bambina si prenda una settimana di sospensione da scuola: la maestra va anche a casa Tsuboi per parlare con la sua allieva e con la madre, forse più con quest’ultima, della quale è un’ammiratrice. Ryota nel frattempo decide suo malgrado di prendersi una settimana di vacanza, ufficialmente per occuparsi del padre, in realtà per lasciare spazio a Sanada. Decidono così che, mentre Sae andrà a lavorare sul set, padre e figlia raggiungeranno il nonno a Nagano.
Nel paese natale del padre, Ryota incontra nuovamente la madre e frequenta il Centro di studio dei kuna, dove si trova anche lo studio dentistico del padre di Naho. La ragazza, in una delle stanze del centro, spiega ai bambini del posto quali siano le abitudini dei kuna. Ryota si intrattiene con lei a parlare del padre, che la ragazza sembra conoscere bene. Viene anche invitato, insieme a Moe, ad una “spedizione” nel bosco alla ricerca dei piccoli uomini, insieme a Naho e a Daichi, il figlio di lei. Naho gli racconta che sua madre si era opposta alla costruzione di una grande diga proprio per salvaguardare la foresta e coloro, come i misteriosi kuna, che vi abitano. Ed è proprio qui, nella foresta, che i quattro si imbattono in una scoperta sorprendente: trovano, conficcato nella corteccia di un albero, un piccolissimo cappello rosso a cono.
L’inquadratura di apertura dell’episodio è per Sae, la macchina da presa la riprende dall’esterno della casa. Il regista si dedica parecchio in questo episodio della serie ad iniziare a “comporre” in maniera più approfondita il suo personaggio femminile. Non prima però di aver ribadito alcuni tratti di Moe: quando la macchina da presa dall’esterno si sposta all’interno dell’abitazione, la famiglia sta cenando e la bambina non perde occasione per correggere un po’ stizzita il padre che ha pronunciato “kunya” invece di “kuna”. Lei, conferma, vede i “piccoli uomini”, che sono ovunque, anche lì. Alla domanda del padre che le chiede se ha parlato con il nonno risponde ermetica «no, è telepatia».
Ma torniamo a Sae. È una donna bella, appassionata del suo lavoro, ed una madre al tempo stesso. Seduta in camera della figlia, dopo aver saputo che quest’ultima vendeva i pranzi che le preparava con dedizione, chiede alla bambina se lo ha fatto perché non erano buoni. La bambina le risponde di no e Koreeda inquadra l’espressione perplessa di Sae mentre risponde, più a se stessa che non alla figlia «sono una professionista». La donna vive il classico conflitto di dover far rientrare nella propria vita e nel proprio tempo istanze diverse, in particolar modo quelle di una soddisfacente esperienza lavorativa e quella di essere madre di una bambina che vorrebbe tutte le sue energie. Sae fotografa i bellissimi bento che crea, e sembra sempre un po’ a disagio di fronte alla figlia. Sae è anche una moglie e il suo impegnativo lavoro ha riflessi sul rapporto con Ryota, il quale, alla domanda della propria madre che gli chiede dove sia la moglie, risponde che avere una compagna promettente ha i suoi lati negativi… Koreeda si sofferma spesso sui dettagli delle mani della donna che preparano onigiri perfetti, sul volto soddisfatto mentre i manicaretti prendono forma, la avvolge di oggetti e colori nella cucina attrezzatissima, ma la luce è per lei.
Anche in quest’episodio emergono alcune delle tematiche care al regista, per esempio quella della complicità tra anziani e bambini che spesso vediamo nei suoi film. Era il nonno che cercava i kuna, e la nonna, quando accoglie Moe a Nagano, nel momento in cui la bambina le manifesta il suo interesse per continuare la ricerca dei piccoli esseri, le dice che anche lei, si, vuole incontrarli.
Sulla foresta incombe la forma minacciosa dell’enorme diga in cemento, davanti alla quale le figure umane sfilano piccolissime e all’apparenza del tutto indifese: il regista sembra voler introdurre (si vedrà se verrà approfondito in seguito) un’istanza legata all’ambiente e alla sua protezione.
Una delle ultime riprese, che conclude l’episodio, è bassissima: come se fosse la soggettiva di un piccolo essere nascosto dietro un albero. [Claudia Bertolè]
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