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SONATINE CLASSICS

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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

THE DAY OF DESTRUCTION (Hakai no hi, TOYODA Toshiaki, 2020)

SPECIALE TOYODA TOSHIAKI

SPECIALE NIPPON CONNECTION (Francoforte, 1-6 giugno 2021)

★★½


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Un incipit alla David Lynch – un dito mozzato infilzato da una spilla da balia in mezzo alla neve – ci introduce, assieme a un uomo, in una miniera abbandonata, non senza le raccomandazioni dell’ex minatore Teppei che, dopo aver aperto il cancello della miniera, mette in guardia l’uomo su un possibile mostro in agguato pronto a mangiarselo vivo.

Scritto, diretto, montato e prodotto dal regista stesso, attraverso una campagna di crowdfunding, l’ultimo film di Toyoda Toshiaki, presentato in anteprima in Italia al festival milanese “Oltre lo specchio” nel dicembre 2020, e in concorso al Nippon Connection 2021, avrebbe dovuto uscire in una data assolutamente particolare per il Giappone, il 24 luglio 2020, ovvero il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi, poi rinviate causa Covid. 

Non è facile entrare nel film Toyoda come non è facile tentare di raccontarne la trama e probabilmente non è nemmeno necessario. Ci basti sapere che per alcuni versi pare essere una sorta di call to action in versione horror/apocalittica su ciò che il futuro ci riserva, in primis la pandemia, citata più volte durante film, sotto le mentite spoglie di un mostro, un demone che si impossessa delle persone. 

Di questa chiamata all’azione se ne fa carico, sin dai titoli di testi, la colonna sonora, spesso aspra e dura tanto da ricordare il punk più estremo, incarnata dai Gezan, band giapponese di alternative rock il cui frontman, Man To The People, è anche l’interprete dell’inquietante personaggio di Kenichi. Il testo urlato e rabbioso della canzone che accompagna i titoli di testa è un continuo scuotere le coscienze per aprire gli occhi su ciò che succede intorno a noi (“se pensi di essere vivo, dimostralo”) e la data delle Olimpiadi posta alla fine del film non è certo casuale. Va dato atto a Toyoda di aver messo in piedi un film militante, se ancora può aver senso questo termine, a partire dalle condizioni produttive che gli hanno permesso di girare in modo indipendente, in tempi rapidissimi per arrivare alla data del 24 luglio, non certo per celebrare la manifestazione, anzi, in un’intervista è Toyoda stesso a considerare quella data come il giorno della distruzione. Al di là dell’istanza politica, ecologica e filosofica portata avanti nel film, la cui trama, come si diceva, appare molto frammentaria e spesso priva di un assist che farebbe non poco comodo allo spettatore, Toyoda nei 57 minuti di The Day of Destruction dimostra una notevole abilità nell’orchestrare il linguaggio visivo e sonoro come evidenzia la sequenza iniziale in bianco e nero, sostenuta, durante la camminata all’interno della miniera, da una ricca tessitura sonora fatta per lo più di rumori ed effetti stranianti che aiutano non poco ad aumentare il senso di angoscia, rimarcato, all’esterno, dal prolungato sguardo verso il fuori campo di Teppei, preludio a un mood generale che, ci pare, il film non mantenga del tutto.

Valerio Costanzia


Titolo originale: 破壊の日(Hakai no hi); regia, sceneggiatura, montaggio: Toyoda Toshiaki; fotografia: Maki Kenji; musica: Seppuku Pistols, Mars89, Terui Toshiyuki, Gezan; interpreti: Shibukawa Kiyohiko (Teppei), Ohnishi Shima (Noriaki), Matsuda Ryūhei (Shinno), Man To The People (Ken’ichi), Nagasawa Itsuki (Natsuko), Kubozuka Yōsuke (Tōru); produzione: Toyoda Toshiaki; durata: 57’.

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