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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

MY BLOOD & BONES IN A FLOWING GALAXY (Kudakechiru Tokoro o Misete Ageru, SABU, 2021)

 SPECIALE NIPPON CONNECTION (Francoforte, 1 – 6 Giugno 2021)

★★★½


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Kiyozumi, un giovane studente orfano del padre, deceduto salvando in modo eroico diverse persone dopo un incidente, vive con la madre nel mito del genitore scomparso. Deciso a vivere la propria vita all’insegna della giustizia e della rettitudine, una sorta di supereroe delle buone azioni come lo è stato il padre, Kiyozumi si prende a cuore il destino di una studentessa, Hari, vessata e bullizzata dai propri compagni. Non sarà un’impresa facile, anche perché dietro le insicurezze e le paure di Hari si celano altri mostri ben più insidiosi e letali dei suoi compagni.

Dimenticate le scorribande di Dangan runner o gli equivoci di Postman Blues con la bellissima e struggente corsa suicida in bicicletta: giunto al suo ventesimo film, con My Blood & Bones in a Flowing Galaxy SABU realizza un’opera dal respiro lento dedicando oltre metà delle oltre due ore del film a mostrare il cauto avvicinamento dei due protagonisti che fin dall’inizio si studiano a vicenda, soprattutto Hari, terrorizzata dall’offerta di aiuto di Kiyozumi. Lentamente quest’ultimo riesce a scalfire la sua corazza e crea un legame che a poco si rafforza e che alimenta la sete di giustizia del ragazzo. 

Come dicevamo, nella seconda parte il film, da dramma sul bullismo adolescenziale, vira decisamente verso il thriller con l’innesto nella storia di un subplot che chiarisce e motiva le turbe psichiche di Hari, frutto non solo del bullismo dei compagni. Il gusto per il bizzarro di SABU non viene meno, anche nelle scene più tenere e commoventi, come per esempio quando un disco volante volteggia sulla testa di Kiyozumi oppure all’inizio, quando la sua fervida immaginazione lo porta a trasformarsi letteralmente in un supereroe con tanto di costumi. A ben vedere, se trascuriamo una eccessiva prolissità, che, a nostro avviso, avrebbe richiesto una sforbiciata nella prima parte, ci troviamo davanti al SABU di sempre, più maturo, ma non meno attratto da figure di spostati che faticano a trovare il loro posto e sono disposti a sacrificarsi per un bene superiore: “il mio sangue e le mie ossa in una galassia che scorre”.  

Valerio Costanzia


Titolo originale: 砕け散るところを見せてあげる (Kudakechiru Tokoro o Misete Ageru); regia, sceneggiatura e montaggio: SABU; fotografia: Ezaki Tomoo; musica: theme song Day dream di Rui; interpreti: Nakagawa Taishi (Hamada Kiyozumi), Ishii Anna (Kuramoto Hari), Kai Inowaki (Tamaru Gengo), Kaya Kiyohara (Ozaki); produzione: Shimizu Yoichi, Kajiwara Tomiharu, Yagi Yusuke, “My Blood & Bones in a Flowing Galaxy” Film Partners; durata: 127; data uscita in Giappone: 9 aprile 2021 (a causa della pandemia di Covid-19, la data di uscita originale del film, prevista per l’8 maggio 2020, è stata posticipata).

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