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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

LIKE NOTHING HAPPENED (Versione breve) (Nani kuwanu kao, HAMAGUCHI Ryūsuke, 2003)

 SPECIALE HAMAGUCHI RYŪSUKE

★★

Girato negli anni in cui Hamaguchi era studente presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Tokyo, Like Nothing Happened consta di due versioni, una più estesa di 98 minuti, e un’altra più breve di 43, inclusa, quest’ultima, negli extra del Blu-ray Grassopher di Asako I & II. 

Il film, girato in uno sgranato 8mm e post-sincronizzato, verte su un gruppo di giovani amici e studenti, fra cui è presente, in veste di “attore” e “personaggio”,  lo stesso Hamaguchi che, come gli altri personaggi del film, ha, quale nome, quello del suo interprete. 

Matsui arriva a Tokyo con l’amica Ishii, per un seminario estivo. In un bar Hamaguchi, Okamoto e la loro compagna Endo, decidono di andare all’ippodromo in occasione del compleanno della stessa Endo, cui Okamato ha appena dichiarato il suo amore. Nel giorno prefissato, Matsui telefona a Endo, chiedendole di incontrarsi. Questa, avendo l’impegno all’ippodromo, lo invita a unirsi alla compagnia. Seduti a un tavolo all’aperto, i quattro giovani parlano di bullismo, e Hamaguchi narra di un episodio in cui era stato ingiustamente accusato di aver maltrattato un suo compagno. Scossa dalla vicenda, Endo si allontana, e Okamoto la raggiunge per riaccompagnarla a casa. Rimasti soli, Hamaguchi e Matsui vanno a giocare a bowling. Terminato il seminario, sul treno che li riporta all’aeroporto, Ishii legge ad alta voce alcune pagine di un dizionario di giapponese, prima di accarezzare il viso di Matsui. Hamaguchi, Endo e Okamoto passeggiano in un parco e decidono di mettersi a giocare a pallone, ma solo nella loro mente. 

Like Nothing Happened già propone temi e stilemi tipici del cinema ancora a venire di Hamaguchi: l’esilità della narrazione, la preminenza dei dialoghi, il lavoro sul confine fra documentario, realtà e finzione, l’attenzione alle dinamiche delle relazioni umane e dell’intimità di coloro che vi prendono parte, l’importanza del passato e del ricordo, l’insistenza sul primo piano e in generale il ricorso a uno stile pacato, che mai vuole farsi troppo evidente. L’importanza che il linguaggio – quello parlato – gioca nel suo cinema è qui evidenziato dalla già citata e lunga scena che, un po’ alla Godard, è interamente affidata alla lettura dei lemmi di un dizionario. Infine, anche la fantasia, altro motivo caro al regista, gioca un ruolo di primo piano nell’epilogo in cui, come in una sorta di omaggio all’Antonioni di Blow-up, una partita (qui) a calcio (e non a tennis) è solo immaginata.  

Dario Tomasi


Titolo originale: 何食わぬ (Nani kuwanu kao); regia, sceneggiatura e montaggio: Hamaguchi Ryūsuke; interpreti: Matsui Tomo, Hamaguchi Ryūsuke, Okamoto Hideyuki, Endo Ikuko, Ishii Rie; durata: 43’. 

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