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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

IN THE WAKE (Mamorarenakatta monotachi e, ZEZE Takahisa, 2021)

ASIAN FILM FESTIVAL

ROMA 7 – 13 APRILE

★★★


Nove anni dopo il terremoto e tsunami del 2011 due misteriosi omicidi hanno luogo a Sendai, nella Prefettura di Miyagi. Le vittime – un impiegato e un funzionario che si occupavano entrambi dei sussidi ai superstiti della tragedia – sono morti dopo essere stati legati e lasciati a lungo senza cibo. 

L’indagine sugli omicidi viene svolta, insieme a un collega più giovane, dal detective Tomashino Seijiro, un uomo che ha perso moglie e figlio a causa dello tsunami: i suoi sospetti si concentrano su un ragazzo solitario, Tone Yasuhisa, da poco rilasciato dopo aver scontato la pena per incendio doloso.

«Terremoti e tsunami sono mostri. Non possiamo nulla contro di loro». 

Zeze Takahisa – che esordì nel mondo dei pinku eiga, e del quale ricordiamo i recenti The 8-Year Engagement del 2017 e The Promised Land del 2019 – utilizza lo schema del thriller per introdurre un’indagine più profonda sugli esseri umani e sulle loro ferite. Il film, basato sul romanzo omonimo di Nakayama Shichiri, si apre con uno scenario di devastazione: lo tsunami si è abbattuto sulla regione lasciando dietro di sé una scia di lutto e angoscia. La presenza del “mostro” è un filo che collega gli intrecci di storie e spaccati temporali di cui si compone il film, così come l’indizio della giacca dei bambini di colore giallo crea una connessione tra i ricordi. 

Tomashino, interpretato da un convincente Abe Hiroshi, mentre indaga deve confrontarsi con le ripercussioni sociali della tragedia. Da una parte ci sono persone che lottano con la propria perdita e la memoria degli scomparsi, ma dipendono comunque da un sussidio statale per sopravvivere; dall’altra si trovano i funzionari che, in virtù di regole ferree, in certi casi glielo negano. Zeze mostra i volti sofferenti dei richiedenti e quelli a volte velati di cinismo degli addetti del Welfare, ricordando le riflessioni sul tema di Kore-eda Hirokazu nel suo documentario degli esordi, However… del 1991, che raccontava di una donna affetta da gravi problemi di salute, ma indotta dagli assistenti sociali a rinunciare alla domanda di sussidio, e poi suicidatasi. 

I protagonisti del film di Zeze si muovono a tratti animati da sentimenti di vendetta, ma sono anche  in grado di creare nuclei nuovi di aggregazione grazie ai sentimenti che li legano, e che risultano essere vere e proprie famiglie, accoglienti e di sostegno. Tone, Kai e l’anziana Kei ne sono un esempio. La loro è a tutti gli effetti una famiglia surrogata, che viene a sostituire la mancanza di quella istituzionale e che si inserisce nello scenario contemporaneo caratterizzato dalla flessione dell’idea di famiglia tradizionale su cui diversi autori giapponesi si sono soffermati negli ultimi anni  a riflettere, come il già citato Kore-eda in Little Sister (2015) o Un affare di famiglia (2018), o Kawase Naomi nel suo recente True Mothers (2020).  

Nel dolore diffuso che pervade In the Wake, tradotto visivamente in inquadrature dal colore livido o dominate da macerie, gli sfollati che osservano il cielo stellato dal rifugio sono un segno di speranza. Così come lo è lo sguardo dei protagonisti verso il mare, alla Ozu, nel momento della celebrazione del ricordo e del distacco.

Claudia Bertolé


Titolo originale: 護られなかった者たちへ (Mamorarenakatta monotachi e); regia: Zeze Takahisa; sceneggiatura: Hayashi Tamio, Zeze Takahisa (dal romanzo di Nakayama Shichiri); fotografia: Nabeshima Atsuhiro; interpreti: Satoh Takeru (Tone Yasihisa), Abe Hiroshi (Tomashino Seijiro), Kiyohara Kaya (Maruyama Mikiko), Hayashi Kento (Hasuda Tomohiko), Nagayama Eita (Mikumo Tadakatsu), Ogata Naoto (Jonouchi Takeru), Yoshioka Hidetaka (Uesaki Takehiro), Baishō Mitsuko (Toshima Kei), Iwamatsu Ryō (Narasaki Hajime), Namioka Kazuki (Suzuki Sho), Okunuki Kaoru (Tomashino Noriko), Inowaki Kai (Kanno Takeshi), Uno Shōhei (Miyahara), Kuroda Daisuke (Hasekura), Hara Hideko (Haruko); produttori: Tsuitsui Ryuhei, Fukushima Daisuke; durata: 135’; prima proiezione in Giappone: 1 Ottobre 2021.

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