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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

JUST REMEMBERING (Chotto omodashita dake, MATSUI Daigo, 2021)

24° FAR EAST FILM FESTIVAL (Udine, 22 – 30 aprile 2022)

★★★★

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Riflessi di una notte di pioggia dall’interno di un’auto. Inizia così Just Remembering, il film di Matsui Daigo (lo ricordiamo per Our Huff and Puff Journey del 2015 e Japanese Girls Never Die del 2016) che strizza l’occhio all’episodio ambientato a Los Angeles di Taxisti di notte di Jim Jarmusch: una ragazza che guida un taxi, la varia umanità sul sedile posteriore, le battute di Winona Ryder e Gena Rowlands da ricordare e ripetere per viverne ancora l’incanto.

Il rapporto limitato nel tempo e nello spazio di due persone durante una corsa in taxi qui si estende e amplifica, venendo a ricomprendere momenti in sequenza (a partire dallo stesso giorno, un compleanno, nel corso di alcuni anni determinanti per i protagonisti) che, come un gioco di specchi, si moltiplicano deformando man mano la figura.
Il viaggio del film di Matsui Daigo, vincitore del premio del pubblico al Tokyo Film Festival del 2021, è un percorso a ritroso nel tempo e nella memoria di un amore, scomposto in ‘quadri’ che ci riportano ai momenti felici ma, proprio perché già sappiamo come andrà a finire, deformati di malinconia. 
Una notte di pioggia la tassista Yo, per permettere al suo passeggero di andare in bagno, si ferma al teatro dove il suo ex Teruo lavora come tecnico delle luci. La ragazza entra nell’edificio e lo intravede mentre muove qualche passo sul palco, lui che era un promettente ballerino costretto ad abbandonare i propri sogni a causa di un infortunio. Il viaggio nella memoria può avere inizio, con salti temporali all’indietro scanditi da un giorno in particolare: il compleanno di Teruo il 26 luglio. Il taxi di Yo, come l’astronave retrò di The Whispering Star di Sono Sion che trasportava frammenti di ricordi a umani dispersi in un futuro devastato, custodisce le memorie della voce roca di Yo, gli sguardi di Teruo, le risate e l’attrazione, e li trasporta nel mondo alieno dei sentimenti, in un deserto di crescente nostalgia, nel quale appare di tanto in tanto, come uno spazioporto di Guerre stellari, un accogliente bar in cui rintanarsi con altri personaggi in cerca di ristoro e comprensione, e il cui proprietario ha il volto rassicurante di Kunimura Jun. 
Si attraversa tempo e spazio nel minuscolo abitacolo, per approdare all’appartamento di Teruo, condiviso con il gatto, al divano dove vedere e rivedere i film amati mangiando dolci, al balcone dove fare ginnastica insieme, al piccolo giardino che Teruo attraversa per andare al lavoro nel quale un uomo attende per anni la moglie seduto su una panchina, e ancora oltre, alla festa del primo incontro. Risalire alle origini di quell’unione ne lascia percepire tutta la spontaneità, ma anche il successivo incrinarsi e cedere all’allontanamento. 
Il regista gioca con luci e colori per entrare nel mondo dei due amanti – bella la sequenza all’acquario, nella quale i due si muovono in un blu onirico, mentre le forme dei pesci creano ombre dinamiche attorno a loro -, che emblematicamente corrono e si rincorrono felici, o improvvisano passi di danza in mezzo alla via, fino a quando il dinamismo si sospende e si compone nell’immagine ferma di un uomo di fronte a un’alba plumbea, che rimanda ancora al finale di Taxisti di notte, e a tutte le inesorabili mattine dopo una notte di ricordi che fanno male, mentre un taxi va via.  

Claudia Bertolé


Titolo originale: ちょっと思い出しただけ (Chotto omodashita dake); regia: Matsui Daigo; sceneggiatura: Matsui Daigo; fotografia: Shioya Hiroki; musica: CreepHyp; interpreti: Itō Sairi (Yo), Ikematsu Sosuke (Teruo), Ōzeki Reika (Satsuki), Narita Ryo (Fumio), Ichikawa Miwako (Kazuhisa), Kunimura Jun (Nakaido), Nagase Masatoshi (Jun), Kanno Misuzu (Moglie di Jun), Anzai Kalen, Kaku Tomohiro, Takaoka Saki (passeggeri del taxi); produzione: Wada Daisuke, Sawamura Satoshi; durata: 115’; prima uscita in Giappone: 11 febbraio 2022.
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