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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

A MADDER RED (Akaneiro ni yakareru, ISHII Yūya, 2021)

NIPPON CONNECTION On Demand (29 maggio – 6 giugno 2022)


«Cerchiamo di superare anche questa» è la frase che ripete spesso Ryoko, vedova e madre di un ragazzo adolescente, alle prese con una vita che negli anni si è fatta sempre più grama. Lei, che ha il volto di una splendida e convincente Ono Machiko, è ancora giovane, ma ha perso il marito in un incidente stradale sette anni prima, travolto da un’auto guidata da un anziano mentre attraversava un incrocio in bicicletta. Il film si apre proprio sul funerale dell’anziano, al quale la donna vorrebbe partecipare, ma viene invitata dai parenti, non troppo gentilmente, ad andarsene. 

La vita di Ryoko è proseguita nonostante il tragico evento, anche se il suo cuore sembra zavorrato dal dolore. Il momento storico, la pandemia, l’hanno costretta a chiudere la piccola caffetteria che gestiva, a trovare un impiego in un supermercato di piante – nel quale peraltro subisce le angherie dei capi e verrà ad un certo punto scalzata da una nuova assunta più giovane – e a lavorare in un club a luci rosse alla sera. Non si perde d’animo, neppure quando scoprirà che il figlio adolescente, Junpei, è oggetto delle mire di un gruppo di bulli della scuola.

Ishii Yūya, già autore, tra gli altri, di The Great Passage (2013) e del più recente Tokyo Night Sky Is Always the Densest Shade of Blue (2017), si propone con una storia concentrata sulla realtà prismatica dei rapporti, che siano di famiglia, di amicizia, di sorellanza. Con uno stile di ripresa sobrio, Ishii segue da vicino la sua protagonista in un mondo fatto di vetri o fogli di plastica che separano esseri già emozionalmente distanti, dei quali solo i riflessi si incontrano e si fondono sulle pareti trasparenti. Anche una nuova storia d’amore può rivelarsi solo l’ennesima illusione, e allora Ryoko combatte per la propria famiglia, che è in primo luogo Junpei, ma lo sono anche Kei, la collega problematica del club e il boss yakuza dal cuore tenero (interpretato da Nagase Masatoshi, premio alla carriera proprio durante questa edizione di Nippon Connection), a ribadire l’attenzione della cinematografia nipponica degli ultimi anni al fenomeno delle aggregazioni sostanziali che diventano nuclei familiari a tutti gli effetti, garantendo al loro interno affetto e sostegno.

Non è da meno l’attenzione del regista per una condizione femminile che appare decisamente discriminata, in un mondo dove apparentemente solo la disponibilità di denaro fa la reale differenza e nel quale si è predatori o prede.

A Madder Red, inserito nel concorso Nippon Cinema del Festival, proprio come certi film di Kore-eda (Little Sister, per esempio) si apre e si chiude su momenti che celebrano la morte (un funerale prima, il suicidio dell’amica, nel finale), ma è di fatto un inno alla vita: complicata, strappata coi denti, rincorsa cercando di evitarne gli ostacoli più duri. 

Ryoko rifiuta il risarcimento della famiglia del guidatore che le ha ucciso il marito, si scoprirà che sostiene economicamente anche l’amante del marito defunto, e il figlio di lei: forse allora la finale, evocativa, messa in scena della propria storia, sarà il modo per venire a capo dei pesi – non da ultimo il sentimento conflittuale per quel marito ambiguo e traditore, ma che anche nel ricordo rimane affascinante – che affliggono l’anima. 


Claudia Bertolé


Titolo originale: 茜色に焼かれる (Akaneiro ni yakareru); regia: Ishii Yūya; sceneggiatura: Ishii Yūya; fotografia: Kamakari Yoichi; musica: Kōno Takehiro; interpreti: Ono Machiko (Tanaka Ryoko), Odagiri Joe (il marito, Tanaka Yoichi), Wada Iori (Tanaka Junpei), Katayama Yuki (Kei), Nagase Masatoshi (Nakamura), Maeda Aki (Sachiko); produzione: Nagai Takuro, Jimbo Yuka; durata: 144’; prima uscita in Giappone: 21 maggio 2021.

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