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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

THE FABLE: THE KILLER WHO DOESN’T KILL (Za Faburu Korosanai Koroshiya, EGUCHI Kan, 2021)

 

Cinque uomini legati a un giro di prostituzione, in situazioni diverse, ma in contatto fra loro,  vengono misteriosamente assassinati: l’ultimo in un garage viene sgozzato mentre sta per fuggire, con una prostituta sul sedile posteriore. Quattro anni dopo, Sato cerca di vivere una vita tranquilla con la finta sorella, Yoko, in realtà sua complice, e un pappagallo. È lui The Fable, la leggenda metropolitana che elimina qualsiasi avversario entro sei secondi, autore di quegli omicidi, oltre a numerosi altri compiuti nel precedente The Fable (2019). Il suo boss aveva consigliato a lui e a Yoko di fingersi fratelli e tenersi lontano dai guai. Sato, infatti, non vuole fare male a nessuno, lavora come disegnatore per bambini in uno studio grafico in cui viene bonariamente deriso, non reagisce ai colpi o simula di provare dolore quando viene malmenato. Nella sua routine, al parco, si avvicina a una ragazza sulla sedia a rotelle che scoprirà essere la prostituta che aveva salvato quattro anni prima. Lei è legata ad un boss della yakuza, Utsubo, in passato dedito allo sfruttamento della prostituzione, ora presidente di un’associazione no-profit per la tutela dei bambini, il cui fratello è stato sgozzato proprio in quell’occasione, nel garage. I vari pezzi del puzzle, che metaforicamente Utsubo cerca di completare nel corso della vicenda, finiscono per incastrarsi e quando si svelano le identità, si innesca un meccanismo di reciproche vendette: Sato/The Fable dovrà tornare ad uccidere, Utsubo vorrà vendicare la morte del fratello e Hinako quella dei suoi genitori. 

 

Un fitto e solido intreccio che sin dalle prime battute coniuga il tono noir e il gusto per l’azione, l’umorismo e la componente melodrammatica che ruotano intorno alla figura del protagonista e della sua doppia identità. Personaggio la cui presentazione avviene gradualmente, non lo si vede durante i primi quattro omicidi, lo si vede mascherato nel quinto, si parla di lui, ma lo si vedrà direttamente, con il suo pappagallo in testa, solo quando guarda la sua trasmissione preferita del demenziale The Jackal, che lo fa scoppiare di risate, mentre normalmente è un uomo riservato, impassibile, allo stesso momento sensibile verso Hinako e avvolto in una innocenza infantile secondo Misaki, sua collega di lavoro. Ciò permette al film di intraprendere numerose svolte narrative e alternare i diversi toni. Si veda la serratissima sequenza in  cui è inseguito sui ponteggi del palazzo, che farà crollare per sfuggire alla trappola tesa dal suo avversario: riesce a raggiungere e salvare la bimba sordomuta che vedendolo scoppia a piangere al culmine di una scena ad alta tensione, quando poi lui stesso mima il suo personaggio televisivo preferito di cui anche la piccola è una fan. Con delicatezza rimbocca le coperte ad un anziano nel mezzo di una sparatoria, visto che si è dovuto intrufolare nel suo appartamento e, lottando nella caduta dalla parete dell’edificio, si blocca improvvisamente per non calpestare un fiore. Al motivo della vendetta si affianca il riscatto di Hinako, in cui Sato ha sempre creduto, la quale riprenderà a camminare e scoprirà l’identità dell’assassino dei propri genitori. Il montaggio serrato di certe scene d’azione lascia spazio all’uso enfatizzante del ralenti, sin dal primo incidente che moltiplica le prospettive dell’auto in caduta. Il montaggio alternato mescola sequenze oniriche a flashback, genera suspense creando uno stretto parallelismo fra i rivali i quali finiranno per convergere nel bosco, luogo della resa dei conti.

Davide Morello

 

Titolo originale: ザ・ファブル 殺さない殺し屋 (Za Faburu Korosanai Koroshiya); regia: Eguchi Kan: sceneggiatura: dal manga di Minami Katsuhisa, Eguchi Kan, Yamaura Masahiro; fotografia: Naoi Koji; interpreti: Okada Jun’ichi (Sato), Kimura Fumino (Yoko), Yurina Hirate (Hinako), Yamamoto Mizuki (Misaki) Andô Masanobu (Suzuki), Tsutsumi Shin’ichi (Utsubo), Kurose Jun (Isaki), Yoshii Masao (Kainuma); produzione: Fujimura Naoto, Udaka Takeshi, Sato Mitsuru; distribuzione: Shochiku; durata: 133’; uscita nelle sale giapponesi: 18 giugno 2021.

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