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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

THE VIOLENCE ACTION (Baiorensu akushon, di RUTŌ Tōichirō, 2022)

Disponibile su Netflix

di Marcella Leonardi

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Adattamento live action dell’omonima serie manga giapponese scritta da Sawada Shin e illustrata da Asai Renji, The Violence Action è un prodotto di intrattenimento “facile”, in parte minato da una comicità puerile, ma la passione del regista Rutō Tōichirō per l’action è sincera. Tra arti marziali, coltelli, pistole e sequenze di inseguimenti, il film attraversa le variazioni possibili all’interno del genere, mentre Hashimoto Kanna, nei panni di Kei, dà vita a un’adolescente dolce e credibile, finita suo malgrado nell’oceano di violenza contemporanea.

Kei, candida studentessa del college impegnata a superare gli esami del corso di contabilità, di notte si trasforma in sicario spietato e invincibile per un’agenzia che esegue omicidi su richiesta. L’organizzazione lavora sotto copertura e ha base in un modesto ristorante di ramen. La ragazza riceve gli incarichi dal “boss” (la proprietaria del locale) ed è assistita dal goffo Zura, riconoscibile da una vistosa parrucca antiproiettile. Il talento di Kei, assassina veloce e priva di emozioni, suscita l’interesse di due clan rivali yakuza.

The Violence Action risulta particolarmente interessante se messo a confronto con analoghi film di consumo occidentali destinati alle piattaforme streaming. Rispetto agli “originali Netflix” statunitensi, appesantiti da nuovi moralismi ed un crescente senso di impreparazione nei confronti dei generi (sempre più spuri), il film di Rutō ha un’ottima padronanza delle figure retoriche dell’action e dei suoi ritmi: il regista alterna con equilibrio i combattimenti e le brevi pause narrative (che altro non sono che raccordi tra un’esplosione di “violenza in movimento” e la successiva), sa gestire folli derive slapstick e ipercinetica stilizzazione, e utilizza la colonna sonora pop/metal per valorizzare il carattere fumettistico del film.

Se le produzioni americane fanno sempre più ricorso a sottotesti educativi, serviti allo spettatore spesso in forma di comunicazione diretta (ad esempio ammiccamenti “in macchina”) , The Violence Action ha come unico obiettivo il piacere del combattimento coreografato. Innamorato della bellezza degli stunt, il film di Rutō persegue il dinamismo visivo, l’estetica dell’astrazione e della velocità propri delle tavole “d’azione” del fumetto. La violenza, per quanto alleggerita dallo humor, resta tale e scorretta, priva di giustificazioni e accentuata dalla “bipolarità” della protagonista che porta a termine le missioni con freddezza da automa, riservando le insicurezze adolescenziali alla sua vita di studentessa.fumettofilmPur nascendo dalla medesima tensione all’entertainment di massa, The Violence Action è dunque decisamente lontano dal nuovo “postmodenismo” occidentale e dalla sua necessità di accompagnare per mano lo spettatore. Non c’è dialogo tra la riservata, enigmatica Kei e il pubblico; il percorso dell’eroina ha un impianto tradizionale e non mancano suggestioni di classicità, come la scena che vede la ragazza in un campo tra fiori multicolori (quasi come Ichikawa Raizō in Sword Devil), finalmente in contatto con le proprie emozioni e sentimenti.

Da segnalare, per sfrenatezza inventiva, l’ultimo combattimento tra la ragazza e il villain: una sintesi di action e videogame che vede il regista “staccare” i personaggi dallo sfondo, affidarli a coordinate spazio/temporali deliranti e soggettive, in un susseguirsi di ralenti e accelerazioni. L’effetto è vistosamente kitsch quanto affascinante; ed è proprio per questa ingenuità avant-garde e per il suo non temere il ridicolo (due qualità che troviamo anche nella dolce protagonista dai capelli rosa) che The Violence Action trascende la sua mediocrità di prodotto di consumo, conservando una semplicità scevra da didatticismi di cui l’America non sembra più capace.

Titolo originale:バイオレンスアクション ; regia: Rutō Tōichirō; sceneggiatura: Rutō Tōichirō, Era Itaru; fotografia: Takahashi Michio; musica: Segawa Eishi; interpreti: Hashimoto Kanna (Kei); Baba Fumiko (Tencho); Okamura Takashi (Zura); produzione: Masayuki Morikawa, Fine Entertainment, Sony Pictures; durata: 111′; prima uscita in Giappone: 19 agosto 2022.

Link al film su Netflix

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