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Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

WHEN CINEMA REFLECTS THE TIMES: HOU HSIAO-HSIEN AND EDWARD YANG (Eiga ga jidai o utsusu toki – Hou Hsiao-Hsien to Edward Yang, KOREEDA Hirokazu, 1993)

Speciale Koreeda Hirokazu

di Claudia Bertolé

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When Cinema Reflects the Times: Hou Hsiao-hsien and Edward Yang è uno dei primi documentari di Koreeda e oltre ad essere un tributo a due autori taiwanesi che lo influenzarono in modo particolare, è una riflessione sul cinema e sull’identità, e introduce al tempo stesso, anticipandoli, alcuni elementi – di contenuto e di stile – che risulteranno ripresi ed approfonditi nei lavori successivi.

Il documentario prende avvio in occasione della visita di Hou Hsiao-hsien in Giappone nel settembre del 1993 per la presentazione del suo film Il maestro burattinaio, un’opera che ripercorre un lungo tratto della storia di Taiwan, in particolare il periodo dell’occupazione giapponese. Koreeda introduce poi il secondo regista, Edward Yang, intervistandolo sul suo A Confucian Confusion del quale aveva iniziato in quel periodo le riprese a Taipei. Il documentario ripercorre le vicende professionali dei due cineasti che provenivano da mondi in un certo senso contrapposti, la Taiwan rurale e tradizionale per Hou Hsiao-hsien e la città, Taipei, oltre alle influenze d’oltreoceano per Edward Yang – facendone emergere il medesimo intento: rappresentare il “vero volto” di Taiwan, cercando di portare alla luce anche gli aspetti più oscuri della sua storia.

«Hou Hsiao-hsien ha avuto una grande influenza su di me. Avevo visto tutti i suoi film e mi erano piaciuti molto. Ho incontrato Hou mentre faceva un programma televisivo nel 1993. Stava girando Il maestro burattinaio e rifletteva su cosa significasse essere taiwanesi. Affronta ancora le questioni di identità, cercando di capire da dove vengono i taiwanesi e quale sia la loro direzione. Lo stesso vale anche per Edward Yang, a modo suo». Koreeda non fa mistero dell’ammirazione che nutre per i due cineasti taiwanesi esponenti della cosiddetta Nouvelle Vague di Taiwan degli anni Ottanta. Il suo documentario è innanzitutto un omaggio, che si sofferma sulle tappe di due percorsi professionali che ebbero origine, come si diceva, in contesti molto differenti, e sui film che li segnarono. Per Hou il primo riferimento è A Time to Live, a Time to Die, film del 1985, racconto di ispirazione autobiografica, e poi Dust in the Wind, dell’anno dopo, sulle vicende di due giovani a cui fa da sfondo la rappresentazione della vita a Taiwan, fino ai premiati Città dolente (1989, vincitore alla Mostra del cinema di Venezia) e Il maestro burattinaio (premiato dalla Giuria al Festival di Cannes nel 1993). Di Edward Yang vengono ricordati il già citato A Confucian Confusion (1994) e A Brighter Summer Day, film del 1991 ambientato negli anni Sessanta che si concentra sulle crisi e i conflitti dei giovani in quel particolare momento storico. Koreeda mette a confronto i due diversi approcci all’arte cinematografica – l’attenzione alla Storia, alla vita rurale, alle tradizioni dei primi film di Hou, con la rappresentazione delle dinamiche metropolitane, poco legale alle tradizioni, di Edward Yang – evidenziandone i punti di contatto: per entrambi l’appassionata necessità di rappresentare il proprio Paese, anche negli aspetti meno edificanti, di indagare l’identità dei taiwanesi. Fin da questi primi documentari, dall’esordio nel 1991 con Lessons From a Calf e However…., è evidente l’attenzione di Koreeda per alcune tematiche che poi saranno motivo di approfondimento nel corso della sua carriera. Prima fra tutte l’identità dell’individuo, già al centro del documentario I Wanted To Be a Japanese del 1992, così come la memoria, elemento imprescindibile dell’identità del singolo, tematica sviluppata sia nei documentari, come ad esempio in Without Memory del 1996, ma anche nei successivi film, a partire dai primi Maborosi (1995) e After Life (1998). In When Cinema Reflects the Times: Hou Hsiao-hsien and Edward Yang la memoria nella sua versione più nostalgica assume anche la forma di un vecchio famoso cinema, destinato a scomparire nel tempo, evocato dalle parole dell’uomo che lo aveva gestito per anni. Non mancano significativi primi piani di bambini che osservano affascinati lo spettacolo cinematografico messo in scena da un proiezionista di strada, anticipo della sensibilità di Koreeda nel riprendere i più piccoli che, già evidente in Lessons From a Calf, ritroveremo nei film della maturità.


Titolo originale: 映画が時代を写す時-侯孝賢とエドワード・ヤン  (Eiga ga jidai utsusu toki); sceneggiatura e regia: Koreeda Hirokazu; interpreti: Hou Hsiao-hsien, Edward Yang; produzione: TV Man Union; uscita in Giappone: 1 gennaio 1993; durata: 47’.

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