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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

IN HER ROOM (Hitoribocchi janai, ITŌ Chihiro, 2022)

Speciale Asian Film Festival 30 marzo – 5 aprile 2023

di Claudia Bertolé

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Itō Chihiro introduce lo spettatore in un universo emozionale nel quale, come sott’acqua, la percezione è ovattata, i ritmi rallentano, i dialoghi si rarefanno per lasciar spazio a un’atmosfera onirica e fantastica che colma ogni pausa. 

Susumu è un giovane dentista che durante le proprie giornate si divide tra studio e pazienti, cene solitarie intervallate da telefonate alla madre e la crescente passione per Miyako, una ragazza misteriosa quanto affascinante. I due iniziano a frequentarsi e trascorrono gran parte del tempo insieme nella ‘stanza’ di lei, uno spazio nel quale dominano piante rigogliose. Nonostante l’attrazione che Susumu prova per la donna, quest’ultima, e i suoi sentimenti, rimangono avvolti nel mistero.

Tratto da un romanzo scritto dalla stessa regista, In Her Room conduce  lo spettatore in un mondo nel mondo, concentrandosi soprattutto sull’essenza della relazione tra i due protagonisti, ma anche sulle difficoltà di comunicazione: sono ricorrenti nel corso dei dialoghi domande che rimangono sospese nel nulla, senza una risposta, oppure telefonate mute al protagonista, che si ripetono insistenti.  

Miyako, a un certo punto metaforicamente affiancata all’immagine di una mantide che si muove lenta ed elegante su una foglia, attira Susume con le sue non risposte, con i silenzi, e sembra perfettamente a suo agio nella bizzarra casa piena di piante, mentre ombre di pesci enormi appaiono fuori dalle finestre. La ragazza, che lavora in un salone per massaggi, dimostra di intrattenere relazioni non chiare con altre persone che ogni tanto fanno il loro ingresso nella stanza. Insistente il rimando visivo e sonoro all’acqua, a un universo sottomarino, nel quale le emozioni passano attraverso gesti dai ritmi lentissimi e lunghi sguardi.

Susume, interpretato dal musicista Iguchi Satoru, è un ragazzo impacciato, introverso che insegue il sogno di una love story, cede al fascino particolare della donna, ma finisce per subire anche le sue manipolazioni. Intanto l’enigma si infittisce e strani esseri luminosi si aggirano di notte per le strade, o forse nei suoi sogni. Anche i dialoghi colano rallentati nella relazione che si va creando tra i due: da notare che una delle prime conversazioni tra Susume e Miyako, a casa di lei, ruota attorno al tema della memoria, e ai ricordi quali indizi della propria identità, che si fanno chiave per accedere a uno ‘spazio’ comune più intimo.  

Il luogo condiviso dai due amanti è visivamente intrigante, reso come un giardino segreto. Altrettanto intrigante è l’accumulo di spunti di mistero che, con uno stile che si tinge a tratti di surreale, la regista dissemina nello sviluppo della storia, senza tralasciare momenti da commedia i quali, giocando sulla mimica espressiva del protagonista e sulle vicende improbabili che gli capitano, punteggiano di ironia l’opera.


Titolo originale: ひとりぼっちじゃな (Hitoribocchi janai); regia: Itō Chihiro; sceneggiatura: Itō Chihiro, adattamento dal suo romanzo Hitoribocchi janai; interpreti: Iguchi Satoru (Susumu), Baba Fumika (Miyako), Kawai Yūmi (Ryoko), Aijima Kazuyuki, Kora Kengo; produttore: Yukisada Isao; durata: 136’; prima uscita in Giappone: 28.10.2022 (Tokyo International Film Festival).

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