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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

YOU’VE GOT A FRIEND (Yūgata no otomodachi), HIROKI Ryūichi, 2022

Speciale Far East Film Festival 21-29 aprile 2023

di Dario Tomasi

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Prolifico regista che ha già realizzato 86 film in quarant’anni di carriera, Hiroki Ryūichi (classe 1954) si è formato, come molti altri suoi colleghi di prestigio, nel mondo dei pinku eiga (film erotici) per approdare poi a un cinema più mainstream, quasi sempre, però, molto attento alle dinamiche della sessualità, nell’ambito del quale ha realizzato almeno due titoli considerati ormai dei classici del Nuovo cinema giapponese di inizio millennio: Vibrator (2003) e It’s Only Talk (2006), entrambi interpretati da Terajima Shinobu.

Yoshio, un impiegato che vive con la madre invalida, cerca di sfuggire alla mediocrità della sua esistenza, frequentando assiduamente un club masochista. Entrando poco alla volta in intimità con Miho, la sua dominatrice, Yoshio riesce a vederla anche al di fuori del suo luogo di lavoro. Sebbene l’incontro ponga le premesse di un possibile amore, Yoshio non riesce a dimenticare la sua precedente mistress, Yukiko, che l’aveva portato oltre le soglie del piacere e del dolore. Quando Yukiko ritorna in città, come supporter, in vista delle imminenti elezioni, di uno dei candidati sindaci, Yoshio trova il modo di incontrarla di nuovo.  

You’ve Got a Friend, titolo che riprende quello di una celebre canzone di James Taylor, è la storia di un masochista che conferma l’attenzione di Hiroki a quella sessualità sotterranea che si cela in ognuno di noi. Franco, disinibito e scevro da ogni moralismo, lo stesso happy end consolatorio e “per bene” assume un’evidente dimensione onirica che lo colloca in un ambito più “immaginario” che “reale”, il film sa dare spessore e intensità ai suoi diversi personaggi, liberandoli da quelli che sono i ruoli sessuali assunti, come a dire che dietro ogni masochista c’è un uomo, così come dietro a ogni mistress c’è una donna, con le loro sofferenze, le loro contraddizioni, i loro sentimenti. Privilegiando piani fissi, sia nei numerosi campi lunghi, sia nelle inquadrature più ravvicinate che indagano le emozioni e i sentimenti dei vari personaggi, soprattutto nei loro momenti di sconfortante solitudine, You’ve Got a Friend affida un ruolo importante a determinati oggetti che hanno il compito di definire una situazione come accade per i pannoloni che Yoshio compra per la madre e poi, dopo l’uso, getta nella spazzatura, a ogni suo rientro a casa; per la Mini Cooper che Miho riesce a comprare proprio grazie alle sofferenze inflitte ai suoi clienti; per il fazzoletto impregnato di seme femminile che la stessa Miho mostra a Yoshio dopo che finalmente sono riusciti a fare l’amore [1]; per la ball gag (il bavaglio a palla sadomaso) infilato nella bocca di Yoshio, legato e a mollo nelle acque del lago, in un’immagine che ritorna più volte (in veste di flashback) a indicare il desiderio di sottomissione dell’uomo [2]; per la carrozzella della madre, che appare in una sola e capitale scena, forse la più ambigua e bunueliana del film.  

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Oltre a Miho, suscitano interesse anche le altre due donne che si avvicinano a Yoshio. Yukiko, la mistress che l’uomo non riesce a dimenticare, la quale nel corso di una scena che indica la distanza che ormai separa i due attraverso le panchine contrapposte su cui entrambi siedono, l’una a sinistra e l’altra a destra del piano [3], gli dice di essere fuggita da lui perché ormai erano andati oltre ogni limite e sarebbe bastato un ultimo passo per arrivare alla morte. 

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La terza donna di Yoshio, oltre all’ambigua madre, è la sua collega di lavoro, innamorata di lui ma prossima sposa di un matrimonio combinato, che sostiene (la voce della normalità) che dalle pratiche sadomaso non si trae il piacere che si può invece provare dal fare l’amore con la persona amata. Affermazione cui Yoshio risponde con una semplice domanda: «Faresti sesso anale e bondage con l’uomo che ami?».
Sessualmente provocatorio, estremo (alcune scene, come quella della prima seduta sono davvero difficili a reggersi, altre, come quelle di pissing [4], offenderebbero la morale di molti spettatori), You’ve Got a Friend è, come sempre nei migliori film di Hiroki, un lavoro che ci costringe a ripensare a quelli che sono i limiti della sessualità.

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Titolo originale: 夕方のおともだ (Yūgata no otomodachi); regia: Hiroki Ryūichi; soggetto: dal manga di Yamamoto Naoki; sceneggiatura: Kurosawa Hisako; musica: Ōhashi Trio; interpreti: Murakami Jun (Yoshio Yoshida), Miho (Wyolica), Yukiko (Nahana), Karasuma Setsuko (la madre); produzione: Aya Pro, T-Artist; durata: 115’; uscita in Giappone: 4 febbraio 2022.

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