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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

EGOIST (Egoisuto), MATSUNAGA Daishi, 2023

SPECIALE NIPPON CONNECTION
Francoforte 6 – 11 giugno 2023

Speciale Far East Film Festival 21-29 aprile 2023

di Paolo Torino

egoist

C’è stata tanta curiosità attorno a questo film, l’unico a spiccare per la tematica queer tra i lungometraggi della line-up giapponese a Udine. Ben presto la curiosità è stata ripagata da un’opera riuscita e piena di spunti: totalmente aliena alle dinamiche di messa in scena più classiche e che ribalta i canoni del physique du rôle, ‘demachizzando’ i propri personaggi.

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Takayama Makoto, racconta la storia di Kōsuke Saitō (Suzuki Ryōhei) e di Ryūta Nakamura (Miyazawa Hio), rispettivamente redattore per una rivista di moda e personal trainer. I due troveranno l’amore fino a quando il primo scoprirà che il secondo è un sex-worker in segreto, e si aggrappa a qualsiasi lavoro pur di sostenere economicamente sua madre (Agawa Sawako), rimasta vedova e disoccupata.

Egoist è una storia in cui l’omosessualità dei due protagonisti non è mai un problema per la società che li circonda, ma è perfettamente integrata in un sistema che – com’è giusto che sia – vive l’amore tra due individui dello stesso sesso con normalità. A scalfire la fragilità di Saitō, però, è la perdita della madre in tenera età, che lo costringe a costruirsi un’armatura composta da fisico scultoreo e capi d’alta moda; Nakamura, invece, è il personal trainer che si occupa della cura del corpo di Saitō, andando a costruire così una strana gerarchia, visto che il primo è dotato di una muscolatura particolarmente prestante, a differenza del secondo: un’operazione di demachizzazione e di ribaltamento del physique du rôle che non si ferma solo all’ambito lavorativo dei due, ma anche al modo in cui questi si rapportano agli altri, poiché Saitō è gentile, garbato e premuroso, mentre Nakamura è il maschio ‘alpha’ che conduce i fili della relazione e non si pone scrupoli nel maltrattare il prossimo. 

La regia è ben precisa nel connotare un certo grado di morbosità che c’è nel rapporto tra i due: già dalla sequenza dei titoli di testa, dove Saitō viene ripreso in primo piano, senza colonna sonora o rumore di fondo, è evidente la volontà di rendere la camera il megafono dell’ossessione che permea la relazione tra i due protagonisti. Questi ultimi, infatti, sono filmati solo ed esclusivamente attraverso primi piani che ammiccano al famoso grandangolo di Fallen Angels (1995) di Wong Kar-wai, senza mai intaccare, allo stesso tempo, l’intimità dei personaggi, nemmeno durante le scene di sesso. 

Matsunaga, con Egoist, si mostra come un regista in grado di riflettere sull’immagine e sulle sue potenzialità, ponendo quest’ultima su un livello più alto della narrazione e anche quando il racconto sembra perdersi tra i meandri del dramma, non ribalta mai questa gerarchia. Il titolo ‘Egoist’ preannunciava un dramma in cui i protagonisti avrebbero abbandonato i propri affetti in virtù di un egoismo di fondo, ma così non è: l’unica cosa che li rende egoisti sono i primi piani ossessivi che non lasciano spazio scenico ad altri personaggi. 


Titolo originale: エゴイスト;  regia: Matsunaga Daishi; montaggio: Hayano Ryō; soggetto: dal romanzo di Takayama Makoto; sceneggiatura: Matsunaga Daishi, Inuyaki Kyōko;   fotografia: Ikeda Naoa; scenografia: Sato Nozomu; musica: Sebu Hiroko; interpreti e personaggi: Suzuki Ryōhei (Kōsuke Saito), Miyazawa Hio (Nakamura Ryūta), Agawa Sawako (Nakamura Taeko); produttori: Akashi Mayumi, Yokohama Rampei, Kino Yoshi; durata: 120’; prima uscita in Giappone: 10 febbraio 2023.

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