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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

HEY! OUR DEAR DON-CHAN (Oi! Don-chan, OKITA Shūichi, 2022)

SPECIALE OKITA SHŪICHI

JFF + INDEPENDENT CINEMA

di Claudia Bertolé

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Una sorta di Tre uomini e una culla in versione Okita Shūichi: tre coinquilini bizzarri aspiranti attori, una coppia che li frequenta, un amico borderline in ospedale psichiatrico (interpretato dallo stesso regista) e una bambina-attrice che conquista lo sguardo con ogni sorriso e ogni gesto, per riflettere sulle relazioni umane, su cosa significhi essere una famiglia. Col tono lieve e a tratti scanzonato tipico del regista. 

Michio, Gunji e Ken sono tre giovani amici che condividono un appartamento e la passione per il cinema. Vorrebbero avere successo come attori o scrivere sceneggiature convincenti. Un giorno, mentre si trovano tutti insieme sul terrazzo della casa, sentono il pianto di un neonato: è una bambina che è stata abbandonata dalla madre (una ex di Ken) proprio davanti alla porta di ingresso della loro abitazione. Decidono di tenerla per un po’ di tempo, ma si renderanno conto ben presto che crescere la piccola Don-chan (così decideranno di chiamarla) è un compito decisamente impegnativo.

A giugno 2018 Okita Shūichi era ospite del festival di Nippon Connection a Francoforte per la presentazione del suo ultimo film Mori – The Artist’s Habitat, e gli era stato chiesto quali fossero i suoi progetti futuri. Aveva risposto che avrebbe voluto realizzare un film indipendente sulla storia di tre uomini e una bambina, e che proprio a questo scopo stava riprendendo la propria figlia fin dalla nascita. Nel 2022 l’intento si è avverato: Hey! Our Dear Don-chan è un film, quasi documentario, che in circa tre ore racconta con ironia e dolcezza la nascita di una famiglia sui generis, cedendo al fascino della piccola ‘attrice’ (peraltro incredibile nella sua naturalezza davanti alla macchina da presa).

Come in altri suoi precedenti film – The Chef of South Polar (2009), The Woodsman and the Rain (2011), The Mohican Comes Home (2016) – il regista si concentra su pochi personaggi in uno spazio ben definito: i tre ragazzi (ai quali si aggiunge occasionalmente una coppia di amici) abitano nello stesso appartamento, il luogo in cui condividono visioni cinematografiche e sogni, e che diventerà il teatro della nuova famiglia non convenzionale nel momento in cui la piccola Don-chan farà il suo ingresso.

I tre sono evidentemente degli outsider, imbranati, anche determinati, ma soprattutto disposti ad accogliere la nuova ‘esperienza’: con la scusa di tenere la bambina abbandonata per un po’ in modo da consentire a Michio di entrare nella parte di un padre che gli è stata proposta per un film, si lasciano incantare dalla nuova realtà familiare che a poco a poco diventerà sempre più solida. I momenti conviviali che si susseguono, e poi la gita all’acquario e anche il campeggio tutti insieme: con riprese fatte spesso con camera a mano il regista li segue nei tanti momenti che testimoniano il nascente legame e senza rinunciare alle sue gag improvvise, come nel caso del tentativo di rapimento della bambina da parte di un estraneo al campeggio, che termina con un surreale inseguimento da parte dei ragazzi e dei loro amici, e pianto liberatorio finale del ‘rapitore’. Lo stesso regista appare in veste di attore: interpreta l’amico depresso Tomita, al quale Gunji si reca a fare visita mentre si trova fuori dall’ospedale psichiatrico di cui è ospite. Nel lungo racconto Okita affronta con la ‘leggerezza profonda’ che lo contraddistingue tanti piccoli e grandi temi, dalla quotidianità con una neonata alla gestione di una famiglia allargata, dall’importanza dell’amicizia alla difficoltà di entrare nel mondo del cinema. Lo sviluppo della storia è in un certo senso circolare e al termine si torna a quel terrazzo sul quale i ragazzi mangiano, giocano e chiacchierano, ma con uno scarto, perché la vita è andata avanti e tutti – Don-chan compresa – sono stati, magari loro malgrado, costretti a crescere.

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Titolo originale: おーい!どんちゃ (Oi! Don-chan); sceneggiatura e regia: Okita Shūichi; fotografia: Michikawa Akiyuki; musiche: Sawaguchi Nozomi; interpreti: Don-chan, Sakaguchi Tappei (Michio), Ōtsuka Hirota (Ken), Endō Ryūta (Gunji), Okita Shūichi (Tomita), Morooka Hiroaki, Miyabe Junko; produttore: Okita Shūichi; prima uscita in Giappone: 19 giugno 2022; durata: 157’.

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