APRIL, COME SHE WILL (Shigatsu ni nareba kanojo wa, YAMADA Tomokazu, 2024)
Contemporanea
di Matteo Boscarol
Dramma romantico e storia di amori perduti, il lungometraggio cerca di mettere in immagini le relazioni a distanza (temporale e fisica) fra i tre protagonisti e le loro difficoltà ad accettare la bellezza e la finitezza delle cose. April Come She Will sarà al cinema in Italia il 28, 29 e 30 aprile con l’etichetta I Love Japan di Adler Entertainment in collaborazione con Dynit.
Shun (soprannominato Fuji) è uno psichiatra che lavora in un ospedale universitario della capitale giapponese. Il ragazzo è fidanzato con Yayoi e un giorno di aprile, quando sta per sposarla, riceve una lettera dal suo primo amore di dieci anni prima, Haru. Improvvisamente e senza nessun preavviso, Yayoi scompare.
Il film si apre con il panorama mozzafiato della distesa di sale del Salar de Uyuni in Bolivia, una tappa del viaggio di Haru, una delle protagoniste, che è in viaggio in giro per il mondo a fotografare i posti più belli del pianeta. Subito dopo l’azione si sposta fra i palazzi di Tokyo, il presente in cui lo psichiatra Fuji viene improvvisamente lasciato da quella che doveva essere la sua futura sposa, Yayoi, proprio nei giorni del compleanno di questa, il primo aprile. Il film salta quindi a dieci anni prima, durante il periodo universitario in cui Fuji era membro di un club di fotografia, occasione che gli permise di incontrare Haru, una ragazza con la stessa passione per catturare le immagini del mondo.
Il film è composto dai tre piani narrativi e dalle tre diverse storie che si combinano come in un mosaico con continui flashback e salti temporali: il passato con Haru, l’incontro successivo con Yayoi ed il presente in cui Fuji cerca di capire il perchè della scomparsa della donna. In questo intreccio scopriamo, fra le altre cose, che Haru ha lasciato Fuji un decennio prima e che lo stesso ragazzo in un periodo successivo ha incontrato Yayoi, che lavora in uno zoo, come paziente che soffriva d’insonnia.
La fotografia, con la sua capacità di catturare e ripresentare momenti, sentimenti ed emozioni del passato è usata come elemento simbolico capace di collegare e far riverberare i due periodi della vita di Fuji e delle due donne con cui ha condiviso momenti di intimitá e vicinanza. In maniera diversa, uno sguardo ed una prospettiva quasi aliena è data dall’interesse di Yayoi verso gli animali dello zoo ed il lor modo così diverso da quello umano di stare al mondo.
Se il lungometraggio nella sua prima parte sembra focalizzarsi di più sulle storie d’amore tra Fuji e le due donne, nella sua seconda ci mostra, sempre comunque attraverso le relazioni fra i tre, le difficoltá di ognuno dei protagonisti di aprirsi al mondo e specialmente l’incapacità di affrontare ed accettare pienamente i momenti di gioia e la loro inevitabile fine.
Titolo originale: 四月になれば彼女は (Shigatsu ni nareba kanojo wa); regia: Yamada Tomokazu; sceneggiatura: Yamada Tomokazu, Kawamura Genki, Kido Yuichirō; fotografia: Imamura Keisuke; interpreti: Satoh Takeru (Fujimoto Shun), Nagasawa Masami (Sakamoto Yayoi), Mori Nana (Haru), Nakajima Ayumu (Pentax); produttori: Yamada Kenji, Haruna Kei, Okamura Wakana; prima uscita giapponese: 22 marzo 2024; durata: 108’.