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SONATINE CLASSICS

SONATINE

Il blog dedicato al cinema giapponese contemporaneo e classico

SCARLET (Hateshi naki Sukāretto, HOSODA Mamoru, 2025)

Mostra del Cinema di Venezia 2025

di Davide Parpinel

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Come parlare di vendetta, di rapporti famigliari distrutti e di odio e allo stesso tempo trasformare questi sentimenti negativi nei loro corrispettivi positivi? Il maestro dell’anime giapponese dà la sua risposta nella sua nuova opera Scarlet, un viaggio di evoluzione personale di una giovane guerriera tradita, che passa dal rancore più forte alla comprensione dell’amore. Attorno a lei si aprono infiniti e affascinanti paesaggi cromatici.

Scarlet è una principessa medievale, esperta spadaccina costretta da una congiura di corte a intraprende una pericolosa missione per vendicare la morte del padre, ucciso dal fratello. Si ritrova dapprima sconfitta e ferita a morte in un mondo irreale e surreale, dove, però, incontra un giovane idealista dei nostri giorni, un infermiere pronto a soccorrerla che la aiuta a guarire e le mostra anche la possibilità di un futuro libero da rabbia, dolore e conflitti. I due intraprendono una lunga marcia verso un ipotetico paradiso, ma prima di entrarvi Scarlet, incontra il suo più grande nemico, l’assassino di suo padre. La giovane guerriera si ritrova quindi di fronte a un interrogativo: continuare a perpetrare l’odio o preferire la vita, al di là della vendetta?

Al termine della visione di questo nuovo anime del maestro Hosoda, si capisce perché il titolo originale del film si può tradurre con “Scarlet senza limiti”. Il personaggio femminile di Scarlet, figlia di un tempo storico, il Basso Medioevo in cui in Europa, dove è ambientata l’animazione, i soprusi di palazzo e i giochi di potere dominavano incontrastati, non si pone nessun tipo di barriera o confine alla mente nel suo percorso di crescita personale con l’obiettivo di capire e comprendere sempre qualcosa di nuovo. Non accetta di essere semplicemente preda della furia più cieca, bensì vuole ottenere una visione più ampia che la possa aiutare a comprendere il fatto, l’omicidio di suo padre, compiuto dal fratello Amlet, il tradimento famigliare, e valutarlo così nella giusta ottica. Per accogliere questo stato di pensiero, però, la ragazza ha bisogno di un aiuto; ed ecco quindi che nella sua esistenza spossata e ferita dall’infedeltà famigliare, giunge il personaggio dell’infermiere, Hijiri, un uomo della contemporaneità, anch’egli testimone della violenza dell’uomo nella sua epoca però, in particolare di una scena che ricorre spesso nei suoi incubi. L’uomo arriva munito di un kit di primo soccorso nel suo zaino, così da curare le ferite di Scarlet sia nel corpo che nell’anima. E le bende e i medicinali che il ragazzo utilizza con la protagonista sono parole di comprensione, di amore, di rispetto, di ascolto da dimostrare nel confronto degli altri, anche se questi rappresentano, appunto, il nemico principale di tutta una vita. Scarlet, insomma, subisce, incassa, cade, e si rialza con grinta e con la voglia di non essere uguale agli altri. Ecco che i limiti, le barriere mentali, i paraocchi che offuscano la visione scompaiono e questi, i limiti, non appartengono più così alla principessa Scarlet. É chiaro, quindi, il messaggio di Hosoda e per dimostrarlo non mette in bocca ai protagonisti troppe parole retoriche, bensì la concretezza delle azioni.

Se il messaggio della sua opera è, dunque, forte, l’impatto visivo è semplicemente straordinario. Hosoda costruisce l’architettura visiva dei mondi che attraversa Scarlet come fosse senza fine a tal punto che i colori travalicano i confini dello schermo. Questi paesaggi non solo permettono allo spettatore di perdere la percezione di cosa sia reale e irreale a causa della loro potente vastità, ma anche gli permettono di comprendere gli stati d’animo di Scarlet. Il regista nipponico mostra e dimostra, quindi, i sentimenti della ragazza incendiando il cielo, sollevando la terra, e anche avvolgendola in una distesa di puro colore neutro, che conferisce pace, quando questa si trova di fronte alla porta del Paradiso.

Rispetto alle opere precedenti, come Summer Wars (Samā wōzu, 2009) e Wolf Children (Ōkami kodomo no Ame to Yuki, 2012), la ricerca visiva appare più veicolata dalla necessità (forse produttiva?) di dimostrare da parte del regista il suo valore creativo a un pubblico più di massa e ciò si osserva nel modo in cui la macchina da presa viaggia un po’ troppo in alcune sequenze lungo grandi spazi cromatici. Ciò però non toglie nulla al grande potere di fascinazione che le immagini di Scarlet suscitano in chi guarda. Nel creare tutto ciò, sono evidenti i riferimenti visivi e concettuali a Shakespeare e Dante che si attestano solo al livello di citazione, di spunto narrativo, perché il vero nucleo che emerge è il modo poetico e davvero incredibile con cui Hosoda riesce a unire le immagini all’idea narrativa. Lui stesso ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione dell’anime alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 che l’animazione gli permette di usare tutti insieme diversi codici artistici e creativi, come la narrazione, la musica, le immagini, la poesia. Aggiungo, che Hosoda non si limita a questo, ma riesce a trovare un’armonia tra tutti gli strumenti di espressione artistica come davvero nessun altro regista nel cinema oggi. Per questo alla visione di Scarlet non serve porsi troppi quesiti nel seguire la narrazione, ma semplicemente basta sedersi e lasciare che le immagini investano chi guarda con la loro potenza, la caratteristica fondamentale degli anime di Hosoda Mamoru.


Titolo originale: 果てしなきスカーレット(Hateshi naki Sukāretto); regia: Hosoda Mamoru; sceneggiatura: Hosoda Mamoru; animazione: Kim Jin, Uesugi Tadahiro; fotografia: Saitō Akiko, Horibe Ryō, Kawamura Yasushi, Shimozawa Yōhei; montaggio: Nishiyama Shigeru; musica: Iwasaki Taisei; personaggi e interpreti: Ashida Mana (Scarlet voce), Okada Masaki (Hijiri voce), Ichimura Masachika (Amlet voce); produzione: Columbia Pictures, Hakuhodo, Kadokawa, Movic, Nippon Television Network, Sony Pictures Releasing, Studio Chizu, Yomiuri Telecasting Corporation ; distribuzione: Eagle Pictures; prima uscita in Giappone: 21 novembre 2025; durata: 111’

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